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Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello via dalla R.A.I. |
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Nonostante la grandissima popolarità di Tognazzi e Vianello e nonostante che il successo della loro "Un due tre", dopo sei anni, non fosse minimamente in calo, la trasmissione fu bruscamente interrotta nel 1959. |
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La causa? Una scenetta in cui si prendeva bonariamente in giro l'incidente occorso all'allora Presidente della Repubblica Italiana Gronchi, il quale, nel sedersi in un palco della Scala a Milano, accanto al Generale De Gaulle in visita nel nostro Paese, cadde in terra, perché qualcuno alle sue spalle, per eccesso di premura, tirò indietro la sedia un po' troppo. La parodia dei due comici suscitò uno scandalo. |
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Oggi risulta a tutti incomprensibile, ma dobbiamo pensare a cosa era la TV anni Cinquanta, timorata e paurosa, controllatissima, dove si arrivava al ridicolo di imporre mutandoni neri alle gambe delle gemelle Kessler o di cambiare titoli a film e canzoni, se compariva la parola "amante", sempre sostituita da "moglie". Sul piano del costume era moralista, per non dire bigotta; e sul piano politico era completamente appiattita su posizioni governative, ergo democristiane. |
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L'episodio viene ricordato nel famoso sketch di Tognazzi funzionario televisivo e Gianni Agus, maestro "Kramerini", in cui si censura anche il testo del 5 Maggio di Manzoni: Tognazzi «Ei fu… Maestro Kramerini! Esercito Italiano fu! Non è ammissibile, lo capisce?» |
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I casi assurdi di censura furono innumerevoli e colpirono tanti personaggi noti e meno noti: da Gassman a Dario Fo, ma persino Claudio Villa o Corrado. La censura era formalmente inesistente, ma proprio perciò pericolosa doppiamente, perché lasciata all'arbitrio e all'interpretazione del singolo funzionario, che aguzzava occhi ed orecchie soprattutto sulle trasmissioni più popolari, che per il loro stesso contenuto e modo erano destinate ad un pubblico più vasto, sul quale più negativi sarebbero stati gli effetti di un'amplificazione di idee, fermenti o semplici inclinazioni dissonanti rispetto all'integralismo ideologico del mondo cattolico. Di fatto, una circolare segretissima girava allora per la RAI: il codice di autodisciplina approvato dall'ingegner Guala dell'Azione Cattolica. |
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Per tornare ai poveri Tognazzi e Vianello: la caduta di Gronchi fu vista in diretta da milioni di Italiani e quindi il loro piccolo sberleffo riportava immediatamente ad una realtà che era bandita dai teleschermi, dove si potevano solo raccontare favole edulcorate e rappresentare mondi inesistenti. Ricordando nella gag con Agus l'episodio e il clima di quegli anni e quell'ambiente, Tognazzi dirà: «L'uomo compone, la RAI dispone!» |
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Di fatto, fu la rottura dei due comici con la RAI. E la fine di un periodo, in cui sembrava che tutto fosse facile e il successo assicurato. Non che Ugo si preoccupasse più di tanto dell'ostracismo decretatogli dalla Televisione. Casomai, più tardi, sarà la Televisione a preoccuparsi per la sua assenza. |
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UGO TOGNAZZI E RAIMONDO VIANELLO IN TV |
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