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La marcia su Roma |
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INTERPRETI E PERSONAGGI: |
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Vittorio Gassman (Domenico Rocchetti), Ugo Tognazzi (Umberto Gavazza), Roger Hanin (il capitano Paolinelli), Mario Brega (Marcacci detto "Mitraglia"), Antonio Cannas (Zafreghin), Angela Luce (la contadina), Nino Di Napoli ("Mezzacartuccia"), Gerard Landy (il capitano Milziade Bellinzoni), Antonio Vargas (l'Eccellenza), Alberto Vecchietti (Molinella), Edda Ferronao (l'ostessa), Claudio Perone (uno squadrista), Nando Angelini (il capo manipolo), Antonio Acqua (il direttore del carcere), Alberto Kechler (il latifondista), Giampiero Albertini (Cristoforo), Howard Rubiens, Daniele Vargas, Carlo Keller. |
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CAST TECNICO |
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Soggetto, sceneggiatura: Ghigo De Chiara, Alessandro Continenza, Age [Agenore Incrocci], Furio Scarpelli, Ettore Scola, Ruggero Maccan - Fotografia: Alfio Contini Scenografia: Ugo Pericoli - Musica: Marcello Giombini - Montaggio: Alberto Gallitti - Produzione: Mario Cecchi Gori per Fair Film (Roma) Orsay Film (Parigi) - Distribuzione: Dino De Laurentiis Cinematografica Distnibuzione Origine: Italia/Francia - Titolo di comproduzione: "La marche sur Rome". |
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TRAMA |
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In Emilia, negli anni del primo dopo guerra, un reduce, Domenico Rocchetti, vive di espedienti spillando denaro a persone che finge di riconoscere come suoi superiori durante la guerra. Incontra però, un giorno, il capitano Paolinelli, che lo aveva davvero conosciuto al fronte e che, offrendogli un pranzo, lo convince ad aderire al movimento fascista di recente costituzione. Rocchetti comincia così a darsi da fare, nei centri rurali della provincia, per la campagna elettorale del partito. Durante un tafferuglio in piazza, in occasione di un comizio, Domenico ritrova un commilitone, Umberto Gavazza, al quale chiede aiuto e ospitalità: ma il cognato dell'amico, acceso antifascista, li mette entrambi alla porta. Nel corso di uno sciopero, Domenico e Umberto sostituiscono gli spazzini, vengono aggrediti e finiscono in prigione; liberati da una azione di squadristi, acquistano un nuovo amico, Zafreghin, un delinquente comune. I tre partecipano a varie spedizioni punitive: contro un giornale socialista e anche contro il presidente del tribunale che li ha condannati. Una sera, a Mantova, si sbronzano. Al risveglio Domenico e Umberto si ritrovano soli, i compagni sono partiti per la "marcia su Roma". Dopo aver attraversato vane peripezie alle prese con cittadini che vogliono picchiarli, riescono a requisire un'automobile e a raggiungere i camerati. Ma col capitano Paolinelli trovano il furente proprietario dell'auto requisita, un marchese sostenitore del fascismo, il quale esige la punizione dei due incauti. Alle porte di Roma, i due amici riescono però a tagliare la corda e a scomparire. Il fascismo va al potere. Qualche tempo dopo per le strade di Roma si aggirano mendicando Domenico e Umberto. Riconosciuti e arrestati, da una commissione di gerarchi vengono a sapere di essere stati dichiarati martiri della rivoluzione: in tutta Italia si stanno dedicando loro monumenti e strade. Divenuti quindi molto scomodi per il partito, finiscono relegati in una sperduta isola in mezzo all'oceano. |
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LA CRITICA |
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In questo fortunato primo incontro di Tognazzi con Dino Risi, in un film nato secondo alcuni critici sulla scia del successo de "La grande guerra" di Monicelli, Tognazzi ritrova, dopo dieci anni, la coppia di sceneggiatori Age e Scarpelli, che aveva siglato gli inizi della sua carriera e che, da "La marcia su Roma" in poi, sarà alla base delle maggiori riuscite dell'accoppiata Risi Tognazzi. Accanto a Gassman, l'attore trova questa volta un ruolo di fascista che si riallaccia a quello interpretato per Salce ne "Il federale" e che gli consente una intepretazione di tutto rilievo: come la critica non manca di segnalare. |
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«[...] "La marcia su Roma" si affida alla formula dell'accoppiata di due ritratti opposti e complementari, portata al successo da "La grande guerra"; tra i due interpreti prevale Tognazzi, che dà vita alla robusta macchietta di un infingardo contadino disposto a ogni ribalderia ma non a lasciarsi turlupinare dalla demagogia mussoliniana. [...]».
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«[...] Dalla faciloneria [...] va immune "La marcia su Roma" che il regista Dino Risi [...] ha tenuto nei limiti di una canzonatura ragionevole, non dimenticando, cioé, che il fascismo, almeno negli effetti, fu una cosa sciaguratamente seria. [...] Qualche episodio e un pò insistito, qualche sviluppo prevedibile; ma specie nella prima parte [...] il film centra spiritosamente il bersaglio, togliendone pensose vibrazioni. Di una comicità misurata anche i due protagonisti, Gassman e Tognazzi, per la prima volta insieme (in realtà Gassman aveva già interpretato con Tognazzi "La cambiale" - 1959). Il primo regolarmente bravo, nel gift conquistato registro del finto spaccone; il secondo altrettanto incisivo nella parte più difficile del finto tonto. [...]».
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«[...] Non c'è Sordi, ma ci sono Gassman e Tognazzi che, in qualche modo, mutuano alcuni degli atteggiamenti della coppia Gassman-Sordi, ad uso e consumo della quale venne costruito un altro film serioso, di apparenza tutta comica: "La Grande guerra" di Monicelli. [...] Il film tende quasi sempre ad esaurirsi nel gioco farsesco fra Gassman e Tognazzi, tenuto sulla linea di una comicità di largo suono e spesso involgarita da una scatologia verbale non sempre giustificabile [...]».
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FOTOGALLERY |
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