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Il Federale |
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INTERPRETI E PERSONAGGI: |
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Ugo Tognazzi (Primo Arcovazzi), Georges Wilson (il prof. Erminio Bonafé), Gianrico Tedeschi (Arcangelo Bardacci), Elsa Vazzoler (Matilde Bardacci), Mireille Granelli (Rita Bardacci), Gianni Agus (un gerarca), Stefania Sandrelli (la vagabonda Lisa), Renzo Palmer (un partigiano), Franco Giacobini, Mimo Poli, Luciano Salce (il tenente tedesco), Gino Buzzanca, Leopoldo Valentino, Peppino De Martino, Nando Angelini, Luciano Bonanno, Jimmy, Ester Carloni, Leonardo Severini, Salvo Libassi, Edy Biagetti. |
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CAST TECNICO |
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Soggetto: Franco Castellano, Pipolo [Giuseppe Moccia] - Sceneggiatura: Franco Castellano, Pipolo, Luciano Salce - Fotografia (Panoramico): Erico Menczer - Scenografia: Alberto Boccianti - Arredamento: Arrigo Breschi, Ennio Michettoni - Costumi: Giuliano Papi - Musica: Ennio Morricone - Montaggio: Roberto Cinquini - Produzione: Isidoro Broggi, Renato Libassi per D. D. L. (Roma) - Distribuzione: Astoria Distribuzione - Origine: Italia (il film è stato realizzato negli stabilimenti Incir De Paolis). |
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TRAMA |
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Roma, 1944. Primo Arcovazzi, zelante graduato delle brigate nere, di origine cremonese, viene scelto per andare a catturare e riportare a Roma il professor Erminio Bonafé, eminente filosofo che un comitato di antifascisti ha designato come futuro presidente della Repubblica e che si è rifugiato in un paese dell'Abruzzo. Come premio per la missione ad Arcovazzi viene promessa la nomina a federale. Con un "side-car" il giovanotto raggiunge facilmente il professore, che gli si consegna senza opporre resistenza. È il ritorno a Roma con il prigioniero che si rivela complicato. I due sfuggono ad un attacco di partigiani e finiscono fuori strada per colpa di una ladra vagabonda. Poi vengono arrestati dai tedeschi, ma riescono a fuggire durante un bombardamento aereo: il professore tenta di svignarsela da solo, ma Arcovazzi lo ritrova quando vanno entrambi a rubare nello stesso pollaio. Il viaggio dei due prosegue su di una vettura anfibia tedesca, che fa naufragio nell'attraversare un fiume. Arcovazzi e Bonafé capitano infine in casa di Bardacci, noto poeta fascista e antico maestro di Arcovazzi: i familiari dicono loro che è morto, e invece vive nascosto in un granaio. Nonostante le continue delusioni e i tentativi di persuasione del suo prigioniero, Arcovazzi resta ancorato alla propria fede fascista: ed è grande il suo orgoglio quando, a 6 chilometri da Roma, prende alla ladra vagabonda, incontrata casualmente di nuovo, una bella divisa da federale, che si affretta a indossare per il suo ingresso nella capitale. Qui però sono intanto già arrivati gli alleati. Un gruppo di partigiani salta addosso al neo-federale e per lui finirebbe male se non intervenisse a sottrarlo al linciaggio il prof. Bonafé. |
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LA CRITICA |
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Per la prima volta Tognazzi si allontana, in parte, dalle macchiette alle quali sembrava rassegnato, per interpretare un personaggio più complesso, che ha un rilievo anche drammatico. È per ora solo un tentativo, un primo passo che non convince completamente i critici. Il film segna comunque una importante svolta nella carriera dell'attore, che confermerà questo nuovo, più alto livello qualitativo nei film successivi diretti dallo stesso Salce. Continuerà però ancora per qualche anno ad alternare i film d'impegno a quelli più dozzinali. Ricordando "Il federale", negli anni settanta, l'attore dirà che il film fu «il primo passo nella strada giusta»: «Sino ad allora io ero stato soprattutto un comico... Avevo debuttato come comico ai tempi in cui imperavano Totò, i De Rege, Fanfulla, Rascel e Chiari... Chiari era giovane, un bel giovane... Anch'io ero giovane, neppure male... Quindi ero parso sulla scia di Chiari... È con "Il federale" che qualcuno si è convinto che potevo essere realmente un attore, ovvero un comico nel vero senso della parola...».
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«[...] II film, che è divertente, e ancor più lo sarebbe se certi gag non fossero stati tirati troppo in lungo, merita di essere visto per la sua pittoresca vivacità di ambientazione, e per l'eccellente lavoro di Tognazzi. [...]».
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«[...] Parecchi errori sono stati commessi sia da Tognazzi, che non sempre ha saputo evitare di scadere nella macchietta, sia dal regista Luciano Salce che talora perde il ritmo del racconto. Il risultato tuttavia non è disprezzabile. [...]».
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«[...] Come la materia per molti versi ancora bruciante diventi un divertimento intelligente e onesto è tutto merito della regia di Luciano Salce e della calibrata interpretazione di Ugo Tognazzi, fedelissima e aderente al personaggio in tutti gli aspetti fisici e gli atteggiamenti spirituali del fanatismo puro e sprovveduto, ben coadiuvato da Georges Wilson [...]».
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«"Il federale" [...] è una divertente satira delle gerarchie fasciste nell'ultimo e disperato scorcio della guerra, e, più ancora, una felice messa a punto di Ugo Tognazzi, come attore disciplinato ed efficace. Duro di cervice ma di cuore non cattivo. [...] Più che il pregio della coesione (qualche episodio è superfluo, qualche altro un pò grossolano), il film ha quello di una felice caratterizzazione dei due personaggi [...]».
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«Con questo brioso bianco e nero di Salce, Tognazzi ha preso quota, riscattandosi in parte da quel limbo di banalità commerciale in cui l'avevano confinato le sue precedenti prestazioni e disegnando, forse con qualche eccesso, un personaggio vivo e vitale, alla pari con quello impersonato (nientemeno) da Georges Wilson. [...] Una storia positiva [...] e un quadro di costume ricco d'intelligenza anche se spesso troppo accomodante e non sempre equilibrato nel rapporto satira comicità. Salce ha diretto con gusto e vivacità ma quel che meglio sostiene il film [...] sono la sceneggiatura densa di trovate e l'interpretazione: semplice e acuta in Wilson, aggressiva e spericolata in Tognazzi. [...]».
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FOTOGALLERY |
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