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INTERPRETI E PERSONAGGI: |
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Ugo Tognazzi (Walter Ferroni), Elena Sofia Ricci (Marta Ferroni), Massimo Bonetti (Boschi), Diego Abatantuono (Diego Abatantuono), Lino Capolicchio (Renzo Di Carlo), Giovanna Maldotti (Egle Di Carlo), Luigi Diberti (Corti), Nik Novecento (Nik), Cinzia De Ponti, Marco Leonardi. |
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CAST TECNICO |
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Sceneggiatura: Pupi Avati, Antonio Avati, Italo Cucci, Michele Plastino - Costumi: Graziella Virgili Atkinson - Effetti: Tullio Arcangeli Paroo, Sotir Gjika Atkinson, Roberto Sterbini Shore - Fotografia: Pasquale Rachini - Montaggio: Amedeo Salfa - Musiche: Riz Ortolani Kohout - Scenografia: Giuseppe Pirrotta Kohout. |
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TRAMA |
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Walter Ferroni è un uomo che da trenta anni sacrifica tutto, affetti familiari, ogni minuto della sua vita, i suoi soldi fino all'ultimo centesimo, la più completa disponibilità, per la sua squadra di calcio. Purtroppo i risultati sportivi non sono lusinghieri: è crisi totale, non ci sono più fondi; i giocatori, i due allenatori Corti e Meloni e i tifosi non hanno più alcuna fiducia in una possibilità di miglioramento e fra loro c'è incomprensione e vecchi rancori. Interviene un nuovo e giovane presidente, Renzo Di Carlo, che con i suoi potenti mezzi economici dà un diverso assetto all'organizzazione della squadra. Chi ne fa le spese però è proprio il vecchio Ferroni i cui metodi e piccoli intrallazzi non piacciono al giovane Di Carlo: c'è uno scontro tra i due e l'anziano manager se ne va dopo essere stato clamorosamente umiliato. La squadra al momento non sembra risentire molto della sua partenza e nessuno fa niente per trattenerlo. Anche la figlia Marta, che troppe volte è stata strumentalizzata dal padre per salvare la fatiscente squadra del cuore, non sembra compatirlo poiché totalmente presa dalla sua non corrisposta passione per Boschi, l'irrequieto giocatore della squadra, ora sposato con una donna che non gli è fedele. Nonostante tutto Ferroni non si arrende: le sue più intime preoccupazioni rimangono sempre per la sua squadra: in segreto si dà da fare per risollevarne le sorti. Prende accordi discreti con Duccio, un talent-scout di giovani promesse del calcio che ha scoperto un bravo giocatore di 17 anni, Paolo Tassoni. Frattanto le prime partite che la squadra affronta sono catastrofiche per la cattiva gestione degli allenatori e per la troppo rigida organizzazione di Di Carlo, che ha indispettito sia i giocatori sia i tifosi che non lo tollerano e rimpiangono il più accomodante Ferroni. Di Carlo, convinto anche dalla moglie Egle, richiama il vecchio manager che riprende in mano la situazione a modo suo; richiama in squadra l'attaccante Boschi, che si era fatto cacciare per il suo carattere violento e che si è di nuovo riavvicinato a Marta, dà fiducia al vecchio giocatore Morelli, che da un anno non giocava, convoca per la prima volta coroggiasamente il giovanissimo Tassoni. La partita ha inizio ma il malcontento rimane ancora: i tifosi sono disorientati e non sanno chi sostenere; i disonesti scommettitori cercano di circuire Boschi per indurlo a far perdere la squadra; l'esordiente Tassoni ha paura del primo scontro. L'inganno calcistico sembra volgere al peggio poiché Morelli si fa espellere e Boschi gioca in modo ignobile: ma ecco che Ferroni al posto di Boschi fa entrare Tassoni tra innumerevoli fischi del pubblico. È il miracolo: Tassoni segna all'ultimo minuto il gol decisivo: il pubblico è in delirio, Ferroni nel suo angolo è soddisfatto e commosso; Marta invece è sola e amareggiata poiché il suo amato è finito sia come uomo che come giocatore, perché ha accettato uno sporco compromesso per tentare di far perdere la sua squadra. |
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LA CRITICA |
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FOTOGALLERY |
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