Totò (Totò), Ugo Tognazzi (Ernesto), Virna Lisi (Silvia), Lauretta Masiero (Lauretta), Raimondo Vianello (il Ministro), Mario Siletti (il suocero di Ernesto), Lia Zoppelli, Vittorio Congia, Francesco Mulè, Pietro De Vico, Mario Siletti, Nando Bruno, Salvo Libassi, Nando Angelini, Edy Biagetti, Ignazio Leone, Tina Perna, Flora Carosello, Jole Mauro.

Roma, 1927: il ladro Totò, penetrato in un appartamento, ode, non visto, una telefonata: un certo Ernesto, che si trova in casa dell'amante Lauretta, giustifica alla moglie la propria assenza con il pretesto di un incontro con un immaginario dottor Tanzarella. L'indomani Totò si presenta in casa di Ernesto, facendosi passare per Tanzarella, riuscendo a estorcere al malcapitato una somma di denaro. Arriva poi in casa dei suoceri di Ernesto, in compagnia di Lauretta, in occasione di un pranzo importante in onore di un ministro, e lascia credere alla moglie e alla madre di Ernesto di essere il medico personale di Mussolini. Il ministro intanto riconosce in Lauretta la ragazza con cui ha avuto un'avventura: da un lato teme lo scandalo, ma dall'altro ne approfitta per dimostrarsi un conquistatore. Totò riesce nel proprio intento: impadronirsi di un prezioso servizio di posate d'oro attribuito al Cellini. Ma dopo varie peripezie, il servizio viene trovato addosso al ministro e, per amore della carriera, è Ernesto ad accusarsi del furto. Interviene però Totò, che aggiusta le cose con il commissario facendo valere la propria autorità di "medico del Duce". Il ladro alla fine può andarsene indisturbato, dopo essersi fatto offrire in dono il prezioso servizio d'oro.